“Un piano che pone attenzione sulle problematiche che avevamo segnalato e che riconoscendo le criticità individua percorsi concreti per risolverle”. E’ positivo il giudizio del presidente del Cast Assisi Onlus, Emidio Mattia Gubbiotti, sulle misure relative all’assistenza delle persone con dipendenza patologica contenute nella bozza del piano sanitario regionale 2019-2021che si sta discutendo in questi giorni.
“Nella parte dedicata ai bisogni emergenti – spiega Gubbiotti – il documento sottolinea finalmente la questione dei cosiddetti “lungo termine”, ovvero la quota di persone dipendenti di lungo corso e di età avanzata con bisogni complessi di natura sociale e sanitaria, verso i quali, come riconosce la Regione stessa, non è disponibile una risposta completa. Come Cast rivendichiamo di essere stati i primi, quattro anni fa, ad occuparci di questi bisogni dedicando tempo e spazi fisici e raccogliendo le ipotesi di lavoro che venivano dal dipartimento di Foligno della Asl Umbria 2. Abbiamo potuto quindi appurare le difficoltà nell’implementazione dei servizi e quanto la ‘rete’ attivata non sia stata adeguata alle aspettative. Se oggi la Regione dà atto di questi problemi ed esplicita la disponibilità a risolverli il Cast è pronto a fare la propria parte. Così come lo è sul fronte delle dipendenze legate ad alcol, tabacco e gioco d’azzardo verso le quali, concordando con quanto scritto dalla Regione sul piano sanitario, l’intervento è ancora oggi sottodimensionato”.
Il piano sanitario regionale in via di definizione recepisce complessivamente le proposte elaborate dal Cear Umbria, il Coordinamento degli enti accreditati che gestiscono servizi alle dipendenze, “nel quale il Cast – sottolinea Gubbiotti – partecipa alla definizione di percorsi costruttivi”. “Ora – conclude – ci aspettiamo che la Regione proceda alla riforma della delibera 1057 del 2002 sia alla luce del nuovo piano sanitario regionale sia per una rimodulazione urgente delle tariffe”.
“Il Cear Umbria – afferma il presidente Massimo Costantini – ha preso atto con soddisfazione che i sei punti del documento inviato a marzo scorso come contributo alla costruzione del piano sanitario regionale sono stati presi in considerazione e fondamentalmente introdotti quali obiettivi strategici. Detto questo ci preme insistere che il piano faccia riferimento alla parte più innovativa della proposta di rinnovamento della D.G.R. 1057/2012 che prevederebbe di passare da due regimi di presa in carico, residenziale e semiresidenziale, a quattro livelli integrando ai primi due anche quelli ambulatoriali e territoriali”.