Servizio Specialistico Persone con figli minori

DESCRIZIONE DEL SERVIZIO SPECIALISTICO RESIDENZIALE PER PERSONE DIPENDENTI DA SOSTANZE D’ABUSO CON FIGLI MINORI

L’obiettivo principale è la cura della persona tossicodipendente, dando però un significativo rilievo alla dimensione della genitorialità, anch’essa inevitabilmente compromessa.

Il percorso terapeutico prevede una durata complessiva di circa 36 mesi; la maggiore complessità che il lavoro sulla genitorialità comporta, rende infatti necessario un tempo più lungo di elaborazione.

I due membri della coppia genitoriale verranno inseriti separatamente nelle due sedi operative preposte, rispettivamente il C.A.S.T. di Strettura per la madre e il minore e il C.A.S.T. di Madonna di Baiano per il padre.

I percorsi terapeutici di entrambi dovranno essere, per quanto possibile, paralleli e seguire le seguenti tappe:

  • La Fase dell’Accoglienza, della durata di circa quattro mesi, prevede (qualora presente) lo scalaggio della terapia sostitutiva, una valutazione psicodiagnostica, l’elaborazione dell’anamnesi, i gruppi terapeutici comportamentali, i colloqui individuali.
  • La Fase della Comunità prevede un lavoro centrato sulla persona attraverso diversi strumenti terapeutici. I fondamentali sono il Gruppo Rabbia (elaborazione di vissuti di rabbia e frustrazione) e il Gruppo Colpe (elaborazione dei propri vissuti e comportamenti devianti che hanno portato alla tossicodipendenza).
  • La Fase del Reinserimento Terapeutico-Riabilitativo consiste in un graduale contatto con l’esterno finalizzato ad una sperimentazione di quanto nella Fase Comunitaria è stato trasmesso ed acquisito.Prevede un monitoraggio costante e gruppi terapeutici bi-settimanali specifici.

Le due equipe (nello specifico i Responsabili delle due Sedi e i rispettivi operatori di riferimento), attraverso incontri a cadenza trimestrale, pianificano e condividono eventuali strategie di intervento o modifiche al percorso, alla luce dei bisogni e delle situazioni che possono emergere. In queste occasioni si verificano inoltre gli obiettivi precedentemente definiti e se ne formulano di nuovi, dandone comunicazione ai Servizi invianti, attraverso le relazioni terapeutiche trimestrali.

Rimane CENTRALE, PROPEDEUTICO e PRIORITARIO, per ciascun membro della coppia genitoriale, un lavoro terapeutico INDIVIDUALE (descritto nel progetto terapeutico), che consenta ad ognuno di prendere coscienza delle proprie problematiche e fragilità.

Ove previsto e possibile, in base alle esigenze dei minori e in accordo con i Servizi, verrà elaborato un calendario degli incontri del padre con il minore, confrontandosi sulle dinamiche e sugli interventi che sarà opportuno attuare, al fine di migliorare il rapporto tra ciascun genitore e il proprio figlio.

Per quanto riguarda gli ingressi dei minori in struttura, essi avvengono su autorizzazione dei servizi competenti e dell’autorità giudiziaria con una presa in carico dei comuni di residenza ai quali compete l’onere della spesa.

Essi vengono accuditi dalle madri, mentre l’operatore monitora ed interviene nei casi di incuria o disinteresse. Gli atteggiamenti che emergono sono oggetto di approfondimento nei gruppi sulla genitorialità e nei colloqui terapeutici individuali.

È in vigore una convenzione con il comune di Spoleto per l’inserimento dei più piccoli nella scuola dell’infanzia, mentre i più grandi, in età scolare, possono frequentare i corsi della scuola primaria. Durante i mesi estivi, si assicura la frequenza di campus estivi.

È infine prevista la frequentazione di attività di enti od associazioni del territorio, allo scopo di consolidare le opportunità di aggregazione e socializzazione con le realtà esterne alla struttura.